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  • Foto a casa Clooney, perché è stata assolta Selvaggia Lucarelli

    Non ci sarebbe stata Selvaggia Lucarelli, ma la show girl Elena Santarelli dietro la trattativa col settimanale ‘Chi’ per la pubblicazione delle foto scattate alla festa di compleanno di Elisabetta Canalis nella villa sul lago di Como di George Clooney. E’ più di un’ipotesi quella che il giudice Stefano Corbetta avanza nelle 99 pagine di motivazioni in cui spiega perché  ha assolto il 17 luglio scorso l’opinionista del ‘Fatto’, scrittrice e giurata  tv assieme al blogger Gianluca Neri e alla giornalista Guia Soncini.

    I primi due erano accusati di essersi intrufolati nella posta elettronica della mail della soubrette Federica Fontana e del marito Federico Rusconi per sottrargli 191 scatti patinati, preziosi perché carpiti all’interno delle preziose mura della villa di George, e di avere tentato di venderli  alla rivista regina del gossip per 120mila euro. Questa, almeno, la ricostruzione del pm Grazia Colacicco che viene fatta a pezzi dal giudice il quale accoglie in modo pressoché integrale la tesi contenuta nella memoria difensiva firmata dall’avvocato Barbara Indovina, legale di ‘Macchianera’.

    “Non c’è prova che le foto oggetto della trattativa ‘Chi’ fossero proprio quelle che Neri inviò alla Lucarelli” e anzi “deve presumersi che la provenienza delle foto sia diversa” visti i “numerosi contatti sia telefonici sia tramite sms avuti nel periodo settembre – ottobre 2010 tra Parpiglia ed Elena Santarelli, una delle persone presenti alla festa di compleanno di Canalis e destinataria delle foto inviate da Federico Rusconi”. Manca peraltro, in questa ricostruzione del Tribunale, la “pistola fumante” sulla circostanza che “un qualche dispositivo nella disponibilità di Neri (o di Lucarelli o Soncini) si sia collegato o abbia tentato di collegarsi all’account federicafontana@me.com”. E neppure è provato che “le due mail” indirizzate al direttore di ‘Chi’ Signorini siano state inviate da Neri”, come sostenuto dalla Procura.

    Incrociando le date  degli incontri tra i protagonisti della vicenda e le analisi delle pen drive sequestrate, il giudice arriva alla conclusione che vi è un dubbio “più che ragionevole” che le foto al centro della trattativa presenti sulla chiavetta del fotografo Gabriele Parpiglia  non fossero nemmeno quelle che Neri si era procurato su 4chan (contenitore di gossip mondiali dal quale il blogger ha sempre detto di avere attinto gli scatti ndr) e che poi furono inviate alla Lucarelli”.

    Quanto alle presunte incursioni illecite degli imputati nelle mail di vari personaggi famosi, tra i quali Mara Venier (“Habemus Mara” e “Voglio tutti i suoi scheletri in fila”,  gli  sms di  Neri e Lucarelli), il giudice ritiene di accogliere l’orientamento della Cassazione per cui “il reato di trattamento illecito dei dati personali non è integrato se l’utilizzo avvenga per fini esclusivamente personali, senza una loro diffusione o destinazione a una comunicazione sistematica”.  Ma anche a volere non accogliere questa interpretazione  della Suprema Corte, Corbetta fa notare che mancherebbe un “danno di natura patrimoniale o non patrimoniale”  per configurare il reato. Resta da vedere se la Procura vorrà impugnare una sentenza che, così com’è, appare uno schiaffo a sette anni di indagini. (manuela d’alessandro)

     

  • Assolti Selvaggia e gli altri, anche per una firma mancata

     

    Fa bene Gianluca ‘Macchianera’ Neri a gioire in aula col suo legale Barbara Indovina, fa bene Selvaggia Lucarelli a condividere su Facebook la sua felicità“dopo 7 anni di processo e articoli infamanti”.  Finisce con un’assoluzione collettiva (c’è anche Guia Soncini che ci scherza su:”Adesso però basta dar confidenza ai maragli sull’internet”) un processo pieno di insidie, che avrebbe potuto imbrattare l’immagine delle tre ‘stelle’ del web.

    Il sollievo dell’avvocato Caterina Malavenda, che affiancava Selvaggia, racconta tutte le paure della vigilia: “E’ andata benissimo, al di là delle più rosee previsioni”.

    Nell’assoluzione c’è un ‘ma’ che Lucarelli omette nell’estasi post vittoria. Giustamente dal suo punto di vista perché negli annali giudiziari sarà assoluzione punto e basta. Il suo giornale, ‘Il Fatto Quotidiano’, magari ci ricamerebbe un po’ su. Noi ve ne diamo conto, ribadendo che la vittoria della difesa è indiscutibile.

    L’assoluzione arriva per una parte delle accuse ‘perché il fatto non sussiste’, per un’altra parte ‘per non doversi procedere‘ perché i fatti relativi al presunto accesso alla posta della soubrette Federica Fontana per sottrarle le 191 foto scattate al compleanno di Elisabetta Canalis a casa Clooney sono stati riqualificati in un reato diverso rispetto a quelli ipotizzati dal pm Grazia Colacicco. ‘Rivelazione di contenuto di corrispondenza’ invece che ‘accesso abusivo informatico’, ‘violazione di corrispondenza’ e ‘intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche’.  Un reato procedibile solo su querela delle presunte parti offese. Ma, in questo caso, l’esposto era stato firmato solo dal marito di Federica Fontana e non anche dalla show girl di suo pugno.  Per il giudice Stefano Corbetta, non sono bastate le querele di Rusconi e Canalis, ci voleva anche quella della Fontana. In ogni caso, il reato di ‘rivelazione di contenuto di corrispondenza’ avrebbe alleggerito di molto la posizione degli imputati non facendoli figurare come presunti incursori nella casella postale della Fontana, ma solo eventualmente come ‘megafoni’ di una violazione della posta effettuata da qualcun altro.

    Assoluzione senza ‘ma’ per la presunta tentata vendita delle foto da parte di Selvaggia e per la violazione delle mail di altri personaggi dello spettacolo come Mara Venier. Le ragioni le conosceremo tra tre mesi, col deposito delle motivazioni del giudice Corbetta che da oggi saluta tutti e va in Cassazione.  Improbabile l’appello perché le accuse sono quasi prescritte.

    (manuela d’alessandro)

     

  • Processo blogger: pm, “condannare a 1 anno Selvaggia Lucarelli, la sua versione è inverosimile”

    “Lucarelli va condannata a un anno di carcere, la sua versione di non avere partecipato alla trattativa per la vendita delle foto a casa Clooney non è verosimile”. E’ una requisitoria dai toni pacati quella del pm Grazia Colacicco ma le conclusioni tirate a 7 anni dai fatti sono cruente. “Tutti i reati sono pienamente provati, tranne quello di accesso e detenzione di codici abusivi per Soncini. Chiedo  la pena di un anno e due mesi per Gianluca Neri, un anno per Selvaggia Lucarelli e dieci mesi per Guia Soncini”.

    Il pm ammette che “non c’è la prova della ‘pistola fumante’ che Neri si sia introdotto nella posta di Federica Fontana e poi abbia mandato le foto della festa della Canalis alla Lucarelli anche perché parliamo di una persona che sapeva come muoversi e qualche precauzione l’ha presa”, ma suo avviso c’è abbastanza materiale, tra sms, mail e testimonianze, per condannare tutti e tre.

    Colacicco si “dispiace che Lucarelli non sia venuta in aula per sottoporsi a un esame in contraddittorio davanti a me” e però, aggiunge, “quando ha negato la trattativa per vendere le foto a ‘Chi’ non può dire una cosa vera perché altrimenti Giuseppe Carriere e Alfonso Signorini sarebbero responsabili del reato di calunnia”. E ancora: “Si difende dicendo che se avesse avuto qualche vantaggio da Neri ce ne sarebbe traccia nei suoi articoli. E infatti c’è, quando scrive sul suo blog del divorzio dell’attrice Scarlett Johansson di cui parla prima con Neri nelle conversazioni interecettate”.”Anche la versione data da Neri è impossibile – aggiunge il magistrato – dice di essersi procurato i gossip su 4chan (il contenitore americano di pettegolezzi, ndr), ma noi non abbiamo la prova di questi suoi accessi dal suo pc”.

    Tra i messaggi più significativi, il magistrato cita quello in cui “Neri dice a Lucarelli che non sprecherà la parola ‘Canalis’ tra le sei opportunità che ha per indovinare la password della mail di Clooney” e quelli in cui i due parlano dell’account di Mara Venier (“Habemus Mara”, scrive lui e lei ribatte reclamando “tutti gli scheletri di Mara”). Inoltre, Colacicco ricorda che, quando si seppe delle indagini dopo le perquisizioni, “Neri suggerì a Lucarelli di dire agli inquirenti di avere ricevuto le foto dall’email giorgioclone61, cosa che poi effettivamente lei fece quando venne sentita come testimone”.

    Dopo il pm, gli avvocati Marco Tullio Giordano e Giuseppe Vaciago hanno chiesto una provvsionale di 10mila euro per ciascuna delle due parti civili Elisabetta Canalis e Federica Fontana.

    “Per quelle foto c’è stata una trattativa da diverse migliaia di euro – ha detto Giordano –  che è pienamente provata. Questo tipo di reati ha gravi conseguenze morali per chi le subisce perché le persone non sanno di essere sotto controllo. Canalis lo ha saputo solo nel 2012 e, in quel momento, ha potuto pensare di essere ancora controllata”. Prossima udienza il 27 marzo: spazio alle difese e rinvio per repliche e sentenza. (manuela d’alessandro)

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  • La parte civile Canalis cala la carta: “Ecco la prova che Selvaggia e Neri guadagnavano coi gossip”

     

    “Non è vero che quei  gossip non avevano rilevanza economica e ve lo dimostro con questo documento”. Nel giorno in cui il giudice Stefano Corbetta prova per l’ennesima volta a convincere i litiganti a trovare un accordo prima della sentenza, il legale della parte civile Elisabetta Canalis deposita una carta che dimostrerebbe il valore economico delle notizie sui vip al centro del processo, sempre negato da Selvaggia Lucarelli e Gianluca Neri.

    E’ la copia di una pagina del blog ‘very inutil people’ dove si riporta che la prima a dare la notizia della separazione tra Scarlett Johansson e Ryan Reynolds fu proprio Selvaggia nel dicembre del 2010. Della rottura  tra gli attori, ricorda Giordano, ne parlano Neri e la giornalista del ‘Fatto’ in alcuni sms sequestrati a ‘Macchianera’ dove i due si compiacciono della pubblicazione e parlano della possibilità di creare un blog tutto loro.

    Nell’interrogatorio della scorsa udienza, Neri aveva negato di essersi intrufolato illecitamente nelle mail delle celebrity sostenendo di avere ricavato i pettegolezzi e le foto del compleanno di Elisabetta Canalis nella villa comasca di George Clooney attraverso la navigazione del sito 4chan, un grande contenitore di gossip. News golose che però, questa la tesi dei due imputati, si scambiavano solo per ridere tra loro senza nessuna ambizione di guadagnarci. Per l’accusa invece, Lucarelli avrebbe cercato di piazzare le 191 foto del party lacustre al settimanale ‘Chi’. Sembra lontano al momento l’accordo auspicato con toni quasi accorati dal giudice. “Valutate se ci sono margini per raggiungerlo – ha affermato Corbetta – il fatto che la trattativa all’inizio del processo (che vede imputata anche Guia Soncini, ndr)  non sia andata a buon fine non preclude che si possa ritentare, anche alla luce di com’è andato il dibattimento”. (manuela d’alessandro)

    La difesa di Neri, io e Selvaggia volevamo solo spettegolare

  • Il giudice spedisce i legali in camera di consiglio per chiudere la ‘partita’ tra blogger e Canalis

     

    “Vi chiudo dentro e butto le chiavi”. Qualche avvocato fa il muso lungo di chi proprio non desidera violare la sacralità di quella stanza di solito riservata alle elucubrazioni dei giudici prima di una decisione o di una sentenza. Ma poco ci manca che lo spiritoso giudice Stefano Corbetta,  accompagni i riottosi uno per uno e per mano nella sua camera di consiglio: i legali di Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri alias Macchianera, accusati a vario titolo di avere rubato e spiato foto di vip, e quelli delle loro presunte vittime, Elisabetta Canalis, Federica Fontana e Felice Rusconi (rubavano-foto-e-gossip-dalle-mail-dei-vip-a-processo-selvaggia-lucarelli-e-guia-soncini).

    Questo processo non è solo una tenzone tra i blogger più cliccati della rete e la ex di George Clooney la cui mail sarebbe stata monitorata per mesi sino al ‘furto’ delle foto del suo 32esimo compleanno a Villa Oleandra. E’ anche una sfida aspra tra alcuni dei legali milanesi più quotati nell’ambito del diritto informatico e delle diffamazioni (Caterina Malavenda, Giuseppe Vaciago, Marco Tullio Giordano, Barbara Indovina).

    Così quando il magistrato con tono pacioso chiede se ci siano stati tra la prima udienza di giugno e quella di oggi “contatti tra gli avvocati” per trovare un accordo su un eventuale risarcimento a favore delle parti civili, le toghe si raggelano. “Se vi congedo ora – insiste Corbetta di fronte al silenzio che accompagna la sua domanda  – so già che non parlerete tra voi. Allora andate adesso nella mia camera di consiglio e provate a vedere se ci sono margini effettivi di manovra”. Uno dei legali del fronte imputati brontola: “Se proprio dobbiamo perdere mezz’ora…”.

    L’inedita camera di consiglio si svolge in un clima polare, le parti sono distanti e gli stessi avvocati della difesa non appaiono compatti sulla strategia. Alla fine i legali escono dal ‘retrobottega’ del giudice senza un’intesa ma promettono di contattare i loro assistiti per valutare se ci siano le condizioni per chiudere almeno la parte del processo che riguarda ipotesi di reato nate da querela. Il giudice ci riprova : “Qualora fosse trovato un accordo, è chiaro che nel caso di un’eventuale condanna terremo conto del comportamento processuale”. Altrimenti, alla guerra. Nella sua lista dei testimoni la parte civile ha messo anche il direttore di ‘Chi’ Alfonso Signorini al quale Lucarelli propose (se a pagamento o no, lo stabilirà il giudice) le fotografie di Villa Oleandra, così appetitose perché per la prima volta gli interni di casa Clooney  sarebbero apparsi al mondo. (manuela d’alessandro)

     

     

  • I blogger e quella strana domanda per entrare nella posta di Clooney

    “Worst habit”. Qual’ è la peggiore abitudine di George Clooney?  Se lo chiedono Gianluca Neri e Guia Soncini in uno scambio di sms finito agli atti dell’inchiesta della Procura di Milano (blog star).

    Rispondere significherebbe sguazzare nella posta elettronica del divo. Difficile essere a conoscenza dei lati oscuri di George, però. Allora i due blogger, indagati assieme a Selvaggia Lucarelli per aver violato l’intimità dei vip, la buttano sul ridere. E infilano battute perfide: la sua abitudine peggiore “sarà la Canalis?. O, forse, una sua particolare abitudine sessuale? (vi risparmiamo l’espressione greve).

    Più semplice azzeccare il nome dell’animale domestico di Elisabetta Canalis. “Quello che separa noi da tutto il mondo – scrive Macchianera a Soncini in uno delle centinaia di messaggi intercettati – è sapere come si chiama il coniglio della Canalis”. E infatti poi lo indovinano, riuscendo a intrufolarsi nella posta della show girl. Quando la presunta spiata si accorge che qualcuno vuole vendersi le foto della sua 32esima festa di compleanno, George, da sempre attento guardiano della privacy, si arrabbia molto minacciando denunce a tutti i partecipanti alla festa nella villa sul lago di Como. Dall’affare, secondo la ricostruzione dell’accusa, resterebbe comunque fuori Guia Soncini alla quale, come svelato da alcuni sms, era stata nascosta la trattativa, poi sfumata, per vendere le foto al settimanale ‘Chi’. E del resto agli atti non c’è un solo sms tra lei e Selvaggia. Scorrendo le carte dell’inchiesta, pare che Guia si metta nei guai solo per curiosità personale. E forse non si rende neppure conto di rischiare di commettere un reato (che andrà comunque provato in aula) se è vero che quando la chiamano in Procura, con un’ingenuità (o una sicurezza d’innocenza?) quasi stupefacente, porta di sua spontanea volontà il pc alla polizia informatica. Lì dentro ci sono decine di mail che testimonierebbero il suo coinvolgimento nell’inchiesta, ma nessuna delle foto relative alla festa sul lago di Como. Quelle sono state trovate invece nel pc di Macchianera. Nulla di sconvolgente, nessuna immagine peccaminosa. Ma è la prima volta che il mondo scorgerebbe gli interni di Villa Oleandra: impresa titanica ma meno ardua che indovinare la peggiore abitudine del padrone di casa. (manuela d’alessandro)

     

     

     

  • Selvaggia Lucarelli a Macchianera, voglio tutti gli scheletri della Venier

    “Habemus Mara”, esulta Gianluca Neri e Selvaggia Lucarelli manifesta un ‘macabro’ trasporto: “Voglio tutti i suoi scheletri in fila“.

    La ‘storica’ conduttrice televisiva è una delle parti offese, anche se non ha presentato denuncia, nell’indagine che ha portato al processo a carico dei tre blogger Gianluca Neri alias Macchianera, Selvaggia Lucarelli e Guia Soncini, accusati di avere scovato primizie di gossip intrufolandosi nella posta elettronica dei vip.

    Dallo scambio di sms agli atti delle oltre 600 pagine dell’indagine condotta dal pm Grazia Colacicco sembrerebbe emergere lo spionaggio ai danni della Venier, di cui gli indagati avrebbero cercato di scoprire la squadra del cuore per violare le e – mail. Soncini e Lucarelli avrebbero avuto rapporti indipendenti l’una dall’altra con Neri che, nella ricostruzione della Procura, sarebbe stato deputato a trovare i codici di accesso per carpire i segreti dei personaggi del mondo dello spettacolo. In un altro sms, Neri e Soncini fanno un riferimento al nome del coniglio di Elisabetta Canalis, come ‘chiave’ per arrivare alle fotografie scattate a Villa Oleandra durante il party per il 32esimo compleanno dell’ex fidanzata di George Clooney. Uno dei temi centrali del processo che inzierà tra pochi giorni sarà proprio la presunta trattativa sulle immagini che sarebbero state rifiutate dal ‘Chi’, il settimanale diretto da Alfonso Signorini. Le parti civili, Elisabetta Canalis e Federica Fontana, potrebbero portare in aula attraverso i loro legali alcuni testimoni del tentativo di vendere le foto alla rivista di gossip a una cifra attorno ai 100mila euro. Intanto, Canalis sembra voler mantenere un profilo basso nella vicenda, come si deduce dalla nota diffusa dai suoi legali: “La nostra assistita è stata informata della diffusione non autorizzata e della probabile offerta in vendita ad una rivista di settore di alcune fotografie scattate in luoghi privati e mai autorizzate. Si e’ pertanto rivolta alle autorita’ per tutelare la propria riservatezza”.

    (manuela d’alessandro)

  • “Vendevano” foto e gossip rubati dalle mail dei vip”. A processo Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Macchianera

     

     

    Dove andavano a raccogliere  le chicche più squisite del gossip, tra il 2010 e il 2011, le blog star italiane Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri alias Macchianera? In un nascondiglio molto fecondo e troppo segreto, almeno per la legge: la memoria dei telefonini che anche per i vip dovrebbe restare un fortino inespugnabile.

    Stando al decreto di citazione firmato dal pm di Milano Grazia Colacicco che li ha mandati a processo, i giornalisti e blogger riuscivano a intrufolarsi nell’intimità dei vip ottenendo “fraudolentemente” codici e password, operazioni facilitate da domande segrete a basso livello di protezione per il recupero delle parole chiave (in un caso: “Come si chiama il tuo animale domestico?”).

    Il cuore dell’inchiesta sono  191 fotografie scattate durante il party per il 32esimo compleanno di Elisabetta Canalis nella sfarzosa Villa Oleandra di George Clooney, sul lago di Como. Secondo il pm, gli imputati entrano in possesso delle immagini con modi illeciti tentando di venderle al settimanale ‘Chi’ al prezzo di 120mila euro ma non riescono a chiudere l’affare perché qualcuno avvisa l’allora fidanzata del divo che sporge denuncia al commissariato Garibaldi / Venezia di Milano.

    Nel processo davanti al giudice Stefano Corbetta dell’XI sezione penale, accanto alla Canalis sfileranno altre parti offese da copertina di cui gli imputati avrebbero letto le mail come se fossero una golosa rivista di pettegolezzi da sfogliare.

    I blogger, si legge nel capo d’imputazione che Giustiziami ha consultato, “al fine di procurare a sé o a altri un profitto consistente nella vendita di fotografie e di informazioni o conversazioni personali di cui erano venuti a conoscenza o comunque al fine di arrecare danno a Elisabetta Canalis e alle persone di seguito indicate, si procuravano, rispondendo alla domanda segreta per la password, i codici di accesso dell’indirizzo di posta elettronica di Federica Fontana, Mara Povoleri (Mara Venier, ndr), Sandra Bullock, Scarlett Johansson e altri”.

    In particolare, il profilo di Federica Fontana veniva considerato un pozzo di segreti:  gli imputati “lo monitoravano, ottenendo così indebite informazioni a loro non dirette, tra le quali l’indirizzo web, il nome utente e la password di accesso alla galleria fotografica che conteneva immagini della festa privata per il compleanno di Elisabetta Canalis”. In seguito Lucarelli, Neri e Soncini, sempre stando alle accuse,  “fraudolentemente intercettavano comunicazioni relative a un sistema informatico o telematico e ne rivelavano in parte il contenuto. In particolare, avendo fraudolentemente ottenuto gli accessi a vari account di posta elettronica, ne monitoravano la posta in entrata utilizzando un apposito account di posta elettronica come collettore unico di tutta la corrispondenza intercettata”.

    I tre dovranno difendersi dalle accuse, a vario titolo, di concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione di codici di accesso (unica non contestata a Lucarelli), accesso abusivo a sistema informatico, violazione della privacy,  reati in alcuni casi aggravati dall’aver tentato di lucrarci. “Non ho mai chiesto e ricevuto un euro da nessun giornale, rivista o editore  –  scrive intanto Selvaggia su Facebook – nè per quelle foto nè per qualsiasi altra foto o notizia in altri periodi”. Per adesso nessuno ha intenzione di patteggiare (solo alcuni reati sono a querela di parte), il 19 giugno via al processo. Spegnete i computer e venite in aula.  (manuela d’alessandro)

    La ‘risposta’ di Macchianera