Quanto pesa la prova nel processo? E quanto costa? Dati e denari, quando sono troppi diventano un problema. A Ivrea, dove si istruisce il processo sulla strage ferroviaria di Brandizzo (5 lavoratori morti, investiti da un treno in corsa), gli allegati pesano 73 terabyte, e per metterli a disposizione delle parti, la procura dovrà sborsare diverse migliaia di euro, dopo aver superato lungaggini e questioni tecniche inedite.
Il problema è che al di là dei documenti ‘cartacei’, incluse le relazioni di pg e quelle dei consulenti, è stata depositata una mole di materiale video e audio. Talmente pesante, (73 tera, appunto) da rendere materialmente complicatissima la copia, tanto più in un ufficio non abituato a gestire inchieste così ampie e profonde. A fine luglio gli indagati hanno ricevuto la notifica di chiusura indagini, ma ancora non sono riusciti a vedere nulla di quegli allegati. Tanto che in piena estate la procura di Ivrea ha affidato a un consulente informativo il compito di risolvere il problema.
Risposta: offriamo due opzioni. O trasferiamo materialmente gli allegati, al costo di 54mila euro per i soli supporti, con “almeno 225 giorni” di attesa per le 15 copie richieste dalle parti. Oppure (scenario 2) carichiamo tutto su un cloud, per una spesa una tantum di 1500 euro iva esclusa per il ‘databox’, 2250 euro per il “servizio di storage”, 810 di prestazioni professionali, e poi 2000 euro al mese per la connettività sicura e il mantenimento del servizio.
Il tutto con garanzia di caricare tutto sul cloud in 25 giorni lavorativi. Insomma va via un altro mese. Si arriva a fine ottobre. A tre mesi dalla chiusura indagini. A risolvere tutto sarà una preziosa nuvola.

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