Un comandante di compagnia chiede ai suoi sottoposti di controllare la situazione. Il caso è delicato: davanti al palazzo di Giustizia c’è un “soggetto di sesso maschile che – scriveranno il maresciallo e il carabiniere scelto – urlando e attraverso l’utilizzo di una fisarmonica, séguita a disturbare la quiete pubblica a proferire frasi ingiuriose”. C’è un pm che per fortuna chiede l’archiviazione ma contemporaneamente suggerisce – attenzione – che lo strumento musicale venga distrutto. E un giudice che non solo archivia ma, bontà sua, dispone soprattutto che l’organetto, “di colore rosso, marca Comet”, sia restituito al legittimo proprietario.
Anche di questo si deve occupare la giustizia penale milanese. Tutto documentato negli esclusivi documenti pubblicati da Giustiziami.
Questa volta è finita bene. Ecco perché, nell’ultima missiva inviata ai migliaia di indirizzi della sua mailing list, il nostro amico Giorgio Dini Ciacci, che in rete si fa conoscere anche come “Indignato Jo”, esultava avvertendo: “In totale restano altri quattro organetti, più vari bongo, tamburi…cartelli…due organetti uno marca Comet, l’altro marca Parrot, entrambi made in Cina, sono in mano ancora ai Carabinieri.
Due organetti made in Castelfidardo – uno marca Excelsior, l’altro marca Baffetti modello “saltarelle” – sono in mano ancora alla Polizia Locale di Piazza Beccaria…iniziamo con gli organetti, poi penso di riacquistare la dignità…la salute è stata ormai compromessa”.

Ecco, noi sposiamo l’appello del simpatico menestrello. Il suo Bella Ciao ipnoticamente intonato in largo Marco Biagi è parte dell’orizzonte sonoro del Tribunale. E allora restituitegli tutto. Vogliamo ascoltarlo. Suona ancora, Indignato Jo!
Il giudice ridà la fisarmonica a Dini Ciacci, il ‘menestrello’ del Palazzo


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